ETA' EVOLUTIVA
I bambini esprimono i propri sentimenti, bisogni, e preoccupazioni attraverso una modalità di comunicazione elettiva ed immediata: il gioco. E’ attraverso esso che proiettano facilmente i loro vissuti interiori, liberi dalle inibizioni e dalle convenzioni sociali. Per questo motivo il gioco è lo strumento principale impiegato nella valutazione psicodiagnostica in età evolutiva. I principali strumenti di gioco di cui ci si avvale sono: il disegno, le favole e le immagini personificate degli animali. Il disegno è il principale veicolo di comunicazione che il bambino possiede e che predilige. Attraverso il disegno esprime il suo mondo grazie ad una sintesi originale tra ciò che intende raccontare ed i mezzi espressivi di cui dispone. I principali test “carta-matita” impiegati nella valutazione sono: il disegno della figura umana, il disegno della famiglia (reale, immaginaria, animale) il disegno dell’albero, il disegno della persona sotto la pioggia, ecc. Tali test permettono una valutazione approfondita di diverse aree dello sviluppo del bambino. Mediante l’analisi del grafismo è possibile valutare lo sviluppo dell’intelligenza, l’evoluzione dello schema corporeo e dell’immagine di sé sulla base di un preciso rapporto tra l’evoluzione del disegno e l’età anagrafica. La successiva analisi contenutistica, permette, sulla base del meccanismo della proiezione, di analizzare i principali vissuti del bambino relativi ai rapporti interpersonali, alle situazioni stressanti e ad eventuali aree di risorse e di difficoltà.
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ADOLESCENZA
L’adolescenza è un periodo evolutivo costituito da dinamiche molto complesse e particolari. Lo sviluppo fisico e sessuale, il distacco dalle figure genitoriali, la ricerca di un’identità più definita sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano questa fase dello sviluppo, spesso indicata come tumultuosa, problematica o più genericamente “non facile”.
Durante il colloquio avremo sicuramente modo di comprendere gradualmente la vastità del mondo interno ed esterno dell’adolescente. Viene privilegiata la metodologia relazionale in cui è l'intero funzionamento dell'adolescente che viene ad essere al centro dell'osservazione partecipe, il disturbo può essere inteso come espressione di crisi del processo di crescita. Valutare un adolescente significa considerare il modo in cui affronta i compiti evolutivi che lo impegnano nella costruzione dell'identità: il cambiamento del rapporto con i genitori, il cambiamento nel rapporto con i coetanei ed il cambiamento di atteggiamento verso il proprio corpo (Laufer, 1990).
La diagnosi in adolescenza deve essere oggetto costante di rivalutazione nel tempo nel corso della presa in carico.
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